Avete mai considerato quanto è grande la personalità di un artista che tutti conosciamo solo per nome? Di Michelangelo, del quale non serve citare il cognome, si celebra quest’anno un anniversario particolare, i 450 anni dalla morte.
Probabilmente se dovessi consigliarvi una cosa, una sola, da vedere a Firenze questa sarebbe la parte della Galleria dell’Accademia che va dai Prigioni al David; magari in un giorno tranquillo, senza troppi visitatori. Credo che anche lo spettatore più freddo rimarrebbe impressionato, in modo indelebile, dalla incredibile forza che le opere del Michelangelo scultore emanano.
E proprio nelle sale dell’Accademia apre una mostra che racconta la scultura di Michelangelo attraverso la pittura e la fotografia. Non è uno strano giro di parole, l’intenzione di questa mostra è quella di raccontare non un altro Michelangelo ma semmai quella di raccontare un modo di guardare a Michelangelo, capace di dire qualcosa in più, su Michelangelo.
A pensarci bene la cosa non è banale, anzi piuttosto complicata che prevede la costruzione di un percorso di una certa sostanza, perché come capita spesso quando si parla di cose enormi il rischio di non essere all’altezza è dietro l’angolo.
La mostra segue il percorso dettato dall’interesse per Michelangelo dall’Ottocento alla contemporaneità. Un filo immaginario che analizza i momenti in cui la fotografia si è definita come elemento determinante per il consolidarsi del mito di Michelangelo.
Se siete ancora un po’ perplessi vi dirò che tra gli autori in mostra, che è quasi esclusivamente una mostra di fotografia, dove della fotografia si mostrano sfaccettature e possibilità, ci sono Eugène Piot, Édouard-Denis Baldus, gli Alinari, John Brampton Philpot, ma anche Giuseppe Pagano, David Finn e Aurelio Amendola il lavoro dei quali, per esempio, è stato determinante per confermare e consolidare teorie e analisi stilistiche su Michelangelo da parte degli studiosi.E poi ancora fotografia con Emmanuel Sougez, Herbert List, Tano Festa, Paolo Monti, Antonia Mulas, fino a raggiungere le espressioni della contemporaneità più vicina con Helmut Newton, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin e Gerard Rondeau.
Quello che vedrete insomma sarà Michelangelo; una, due, cento volte Michelangelo, non sempre lo stesso e dai punti di vista più disparati. Avrete forse l’impressione di riuscire a conoscerlo un po’ di più.
Una mostra della quale mi piacerebbe sapere le vostre impressioni perché somiglia a certi film che non sei davvero sicuro di aver capito ma dei quali ti va di parlare.
Ri-conoscere Michelangelo 18 febbraio – 18 maggio 2014
Galleria dell’Accademia
Via Ricasoli, 58 – Firenze
Biglietto: intero € 11.00; ridotto € 5.50 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 ed i 25 anni
Gratuità del biglietto per i minori di 18anni e per i cittadini dell’U.E. sopra i 65 anni
Orario: Martedì – Domenica ore 8.15 – 18.50; la biglietteria chiude alle 18.20
Chiuso il lunedì e il 1 maggio
Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883
Credits: per la foto di copertina – Charles Rettrew jr. Sheeler (Philadelphia 1883 – Dobbs Ferry 1965) Cast of Giuliano de’ Medici by Michelangelo 1942 ca. New York, Lent by the Metropolitan Museum of Art Gift of the artist, 1943 Prima foto nel testo: – Fotografia Antonia Mulas © tutti i diritti riservati
Seconda foto nel testo: – KIM Ki-duk Film Production
Terza foto nel testo: – Civico Archivio Fotografico (in deposito dalla Fondazione BEIC)